Quattro chiacchiere con Dj Hatcha, l'inventore della musica Dub-Step.


In un Forte Sperone sempre più inflazionato negli ultimi tempi, sabato 7 giugno si è svolto "Quattroquarti", festival di musica elettronica organizzato, tra gli altri, da Mass Prod alias Martino. è stato proprio lui ad introdurmi all'ascolto della musica dub-step oltre un anno fa, e nel backstage degli artisti con pass che mi ha fatto sentire molto v.i.p. anzichè pesce fuor d'acqua, in questo mio primo "rave" allo Sperone. Così, ho avuto il piacere di conoscere di persona l'inventore della dub-step, Dj Hatcha, ventottenne londinese pallido e occhi azzurri, dai modi gentili e dallo sguardo intenso come quello di coloro che vedono realizzarsi i propri sogni. Hatcha mi ha accolto insieme all'amico e collega Mc Easyrider in una maniera calorosa inusuale per degli inglesi e, non so se mi abbiano scambiato per uno degli altri dj della serata, o se inizialmente pensassero che fossi della stampa, ma mi hanno offerto continuamente da bere e mangiare, e hanno risposto con entusiasmo a tutte le mie domande di infiltrato curioso. Wonderful!

[Dj Nio]: Come e quando è nata la dub-step?
[Dj Hatcha]: Era il 2000, da anni suonavo già drum-n-bass e 2step, e molti amici come Benga, Skream, Kode9, Burial, Digital Mystikz e altri mi passavano i loro pezzi e li suonavo mixandoli tra loro, giocando molto sulla velocità col pitch del giradischi e frammentandoli con il cross-fader del mixer, creando a tratti quet'effetto tipo broken-beat [letteralmente, "battuta spezzata", ndn]. Furono poi i miei amici produttori ad evolvere il loro stile nella mia direzione, e io battezzai questo stile "dub-step".

[DjN]: Che differenze ci sono tra dub-step e grime?
[Mc Easyrider]: Il grime è per l'Inghilterrra ciò che il rap è per gli Stati Uniti: è la voce della strada. Hai presente Jay-Z, 2Pac, Snoop? Ecco, da noi il rap ed il raggamuffin si fanno sulle basi dub-step e gli si da il nome di "grime".
[H]: La musica dub-step è più astratta, strumentale... è una metafora. [Rimane un po' sovra pernsiero, come se cercasse le parole giuste... Poi, perplesso, chiede a voce alta, come se lo chiedesse al mondo]: "Ehi, ma quando suoniamo? ...è tardi!"

[DjN]: è vero [sono le 3 passate]!!! Sono curioso di vedere come risponderà il pubblico genovese alla dub-step...
[H]: Guarda, a Firenze c'è un bel movimento di apassionati di questa musica, sia come pubblico che come artisti. Anche a Milano... Ma negli Stati Uniti ne vanno pazzi! Sono tornato ieri da un tour di 18 date nelle maggiori città americane, e devo dirti che la gente impazzisce per 'sta roba!!!
[DjN]: In che modo suoni? Come strutturi i tuoi dj-set?
[H]: Suono soltanto con dischi fatti da amici producers, dub-plates esclusivi che stampo con la mia etichetta indipendente, la Big Apple Records. Non ho nulla contro lo Scratch Live o altri strumenti per dj, ma amo il fatto di avere dei 10 pollici che non ha nessun'altro al mondo! Pensa che le radio mi chiamano in continuazione apposta per capire quali sono i pezzi più forti del momento e quelli che suono di più, ma molte volte questi sono titoli che non esistono sul mercato perchè è roba che ho solo io, fatta esclusivamente per me!

[DjN]: Levami una curiosità: riesci a vivere con la musica? Oppure fai come molto artisti italiani, che devono avere un lavoro fisso con cui mantenere la passione per la musica?
[H]: Scherzi?!? Qualche giorno fa mi sono comprato una BMW coi soldi che ho guadagnato negli ultimi mesi! Erano anni che sognavo un'auto così... Se avessi dovuto fare l'operaio, come temevo ai tempi del liceo, sicuramento non me la sarei mai potuta permettere!
[E]: Eh, no: quando abbiamo iniziato a suonare, al liceo, non ci sognavamo certo di arrivare a campare con la musica! Pensa, ho 26 anni e suoniamo assieme da più di dieci, da quando eravamo compagni di classe e facevamo le feste con la scuola. Posso darti un consiglio, uomo? Se credi veramente in qualcosa, fallo e fregatene di tutto il resto, soprattutto della gente che non crede in te. Noi siamo la prova vivente che se fai ciò che ti piace, ci metti amore e vai sempre e comunque avanti per la tua strada, prima o poi i tuoi sogni si avvereranno! Puoi scommeterci!

Ringrazio Hatcha de Easyrider per la chiacchierata e per i preziosi consigli e mi preparo a congedarli, ma divento io stesso oggetto di domande personali che spaziano dalla musica allo stato attuale dell'Italia... I miei intervistati si rivelano altrettanto curiosi ed interessati, quanto interessanti, con mio immenso stupore. Rimango spiazzato dalla loro umiltà e dal loto entusiasmo...

Salgono in consolle davvero tardi, dopo le 4,30 del mattino, quando una grossa parte del pubblico è già scemata via con frasi del tipo: "se stasera non mi fossi preso due paste, non mi sarebbe passata più: che palle!". Cionostante, Mc Easyrider accompagna al microfono un Hatcha che seleziona musica mai ascoltata prima d'ora a Genova, e la gente non scappa come fa spesso qua di fronte alle novità, anzi: il veterano della dub-step riesce ad ammaliare il pubblico sfinito che continua a ballare fino oltre l'alba in una sequenza di musica estrema, lenta ma con accelerazioni che la raddoppiano, con bassi gravidi che fanno risaltare tutta la potenza dell'impianto; il mood è cupo, acido, ma il pubblico si diverte e sorride, forse perchè si rende conto di aver scoperto qualcosa di nuovo e fighissimo. Poi Forte Sperone va via via svuotandosi, e Hatcha lascia il posto ad un altro dj ancora, non prima di essersi preso una bella dose di applausi, complimenti e ringraziamenti vari. Genova says: "Thank you, guys! See you soon!!".

Tralasciando gran parte dell'aspetto musicale, dato che ero molto più avezzo alla cassa in quattro oltre dodici anni fa -ma adesso non la posso reggere per più di cinque minuti-, nè tanto meno ho la competenza per potermi soffermare sulle sfumature di minimal-house, minimal-techno, detroit-tech e dintorni, mi preme evidenziare soltanto qualche pecca organizzativa... Non condivido la scelta di concentrare quattro consolle, una a fianco a l'altra, nello spazio maggiore del Forte: meglio come si è sempre fatto in tutte le altre occasioni, in cui i sound-system vengono dislocati in locations differenti, di modo tale da lasciare al pubblico la possibilità di scegliere cosa ascoltare, anzichè maledire per oltre mezz'ora il povero dj che sta suonando, nell'attesa che quello successivo sia migliore. E soprattutto, Hatcha doveva suonare molto prima, per esempio alle 2, magari in una postazione solo dub-step, insieme al barvo dj fiorentino Simone Fabbroni; farlo suonare così tardi il secondo e così poco il primo, ha compromesso sicuramente la resa delle loro performance. Ed è stato un vero peccato. Cionostante, grazie soprattutto a Martino per aver portato un personaggio del genere nella nostra città. E grazie anche ai buttafuori che non hanno sparso sangue di impasticcati in giro... ;-)

Ah, dimenticavo: smettetela di chiedermi se ho pastiglie, coca, trip, keta o fumo da vendere! Lo sapete che sono un maledetto tossico egoista, e mi prendo tutto assieme, da solo, in un frullato incolore che maschero nella bottiglia dell'acqua!

Per saperne di più su Hatcha: www.myspace.com/djhatcha
mani manComment